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Tu sei qui: Storia e StorieNella Cattedrale gli atleti del Galeone di Amalfi per la Santa messa con il Rito della Manna /Foto

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Amalfi, Chiesa Cattolica, Ricorrenze, Duomo, Sport, Regata

Nella Cattedrale gli atleti del Galeone di Amalfi per la Santa messa con il Rito della Manna /Foto

Dal Duomo di Amalfi, la Santa Messa celebrata dal parroco di Agerola don Giuseppe Milo, con recita della prima Coronella; Rito della Manna e reposizione della venerata statua di Sant'Andrea Apostolo.

Inserito da (Admin), martedì 7 dicembre 2021 22:14:13

Alla Vigilia dell'Immacolata si è tenuta, questa sera 7 dicembre 2021, la Santa Messa con recita della prima Coronella, Rito della Manna e reposizione della venerata statua di Sant'Andrea Apostolo.

La Messa è stata officiata da don Giuseppe Milo affiancato da don Antonio Porpora e don Cristian Ruocco, alla presenza degli atleti del Galeone di Amalfi che parteciperanno alla Regata Storica della quattro Repubbliche Marinare.

Emozionante il momento in cui i vogatori hanno sollevato la statua del Santo Patrono di Amalfi.

Dopo la celebarzione don Antonio Porpora ha benedetto l'equipaggio che partirà alla volta di Genova per questa inedita edizione invernale: «Desidero salutare anche a nome di tutti quanti l' equipaggio che domenica 19 a Genova svolgerà l'inconsueta Regata storica delle Repubbliche Marinare, non credo che sia in assoluto la prima invernale, se non sbaglio se ne svolse una, non ufficiale, nel 1961 a New York, e fu una regata straordinaria, anche allora nel mese di dicembre, prima di Natale. Sono nato respirando l'aria della regata, mio padre (Costantino Porpora, ndr) fu membro e forse anche per qualche anno presidente del comitato organizzatore dell'evento, da 1956, anno dalla prima edizione, almeno fino al 1965. Da piccolo facevo collezione delle medagliette commemorative della regata, non vedevo l'ora che arrivasse giugno. Quando mio padre, in qualità di sindaco dal 1967 al 1972 presiedette come primo magister la regata del 68, ricordo che si fece promotore con la tipografia De Luca allora di una pregiata opera tipografica su carta di Amalfi e stampati con caratteri antichi che allora ebbe un grande successo, ancora oggi ne custodisco diverse copie. Tutto questo per dire che la regata l'ho respirata sin da piccolo, per quanto in quel periodo Amalfi non vinceva mai. Oggi fortunatamente siamo competitivi e più volte abbiamo avuto il piacere di vincere. Mi preme in questo momento ricordare anche tutte le persone che a quell'epoca credettero in questa iniziativa e la promossero, primo fra tutti l' Avvocato Francesco Amodio che tra l' altro fu uno dei più convinti sostenitori dell'evento, assieme all'allora sindaco di Genova Augusto Pedulla. So che Venezia impiegò un po' di tempo a convincersi, il sindaco Giovanni Favaretto Fisca (in carica dal 1960 al 1970) ci mise un po' a decidere e l'iniziativa infine partì. Oggi siamo arrivati alla 63esima edizione. Vedete la storia la costruiscono gli uomini coraggiosi, gli uomini che credono in alcuni valori. In quel momento la storia d'Italia aveva bisogno di queste persone e per fortuna le aveva, persone che volevano dare un impulso nuovo alla storia di questa Nazione e, anche attraverso questa iniziativa, riuscirono a darlo. Quindi ricordiamo tutti coloro che promossero la regata oltre a tutti coloro che hanno remato sulla galeone e che adesso non sono più su questa terra. In modo particolare ricordiamo Giovanni XXIII che benedì le imbarcazioni della Regata Storica che furono fabbricate a Venezia, di cui era anche Patriarca. La Regata Storica nacque con grandi auspici, illuminata da grandi presenze. Adesso ci siete voi, in questa edizione ugualmente atipica che si svolge in inverno. Siete venuti qui stasera chiaramente non per pregare Sant'Andrea per la vittoria, pensate quali questioni si solleverebbero in paradiso tra i santi Patroni delle quattro Repubbliche "Sarebb n' appicich in paradiso molto pesante": vincere dipenderà da voivincere dipende da voi. Penso però sia espressivo questo vostro gesto che si ispira a quanto accadeva nel medioevo, dove c'era un certo rapporto tra la vita civile e quella religiosa. Oggi i tempi sono cambiati e dobbiamo adeguarci a quelli moderni ma ciò non toglie che continui ad esserci un interscambio fecondo fra la vita civile e quella religiosa, magari non nei termini che c'erano nel medioevo ma in quelli previsti dalla società odierna. Tutto questo rientra nel diseno di Dio, nel rispetto dei singoli ruoli. Ovviamente se tornerete a casa con il trofeo noi non potremo che gioire con voi, quindi noi non pregheremo Sant'Andrea perché vinciate ma vi auguriamo lo stesso di vincere.»

A fine messa il Rito della Manna che, anche questa volta, si è manifestata.

 

Foto: Leopoldo De Luise

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