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Cronaca

Cetara, Costiera amalfitana, abusi su minore

Arrestati per abusi su minore di Cetara ma poi rilasciati, giudice rigetta richiesta risarcimento per ingiusta detenzione

La motivazione principale del giudice è che l'archiviazione non ha dimostrato l'inesistenza degli abusi o del clima intimidatorio subito dalla giovane, ma piuttosto il fatto che, a causa del deterioramento della sua salute mentale causato dagli stress subiti, non ci sono abbastanza prove per stabilire chi abbia commesso gli abusi e in quali circostanze

Inserito da (PNo Editorial Board), martedì 24 ottobre 2023 13:10:33

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È stata rigettata perché «infondata e inammissibile in termini temporali» l'azione legale per ottenere un risarcimento danni intentata dalla famiglia della giovane di Cetara, coinvolta in un'indagine sulla pedofilia condotta dalla Procura, che aveva portato all'arresto del padre, del fratello e di un vicino di casa nel gennaio 2010 e che 6 anni dopo era stata archiviata.

A darne notizia è un articolo de "Il Mattino" a firma di Viviana De Vita.

Per i familiari, che chiedevano il risarcimento per l'ingiusta detenzione, nulla da fare. Il giudice ha rigettato la richiesta e ha condannato il padre e il fratello della ragazza a pagare 9mila euro.

La motivazione principale del giudice è che l'archiviazione non ha dimostrato l'inesistenza degli abusi o del clima intimidatorio subito dalla giovane, ma piuttosto il fatto che, a causa del deterioramento della sua salute mentale causato dagli stress subiti, non ci sono abbastanza prove per stabilire chi abbia commesso gli abusi e in quali circostanze.

«A fronte di dati oggettivi (precoce deflorazione della minore, con segni di abusi risalenti nel tempo; consulenze psicologiche attestanti un grave disturbo post traumatico; relazioni dei servizi sociali attestanti un clima familiare grave con tendenza ai soprusi e alla sottomissione delle componenti femminili a quelle maschili; crescita della minore in un ambiente promiscuo ed omertoso), il quadro probatorio non ha consentito di ritenere i fatti non verificatisi, quanto piuttosto di sostenere l'accusa in giudizio contro uno o l'altro indagato»: così scrive il Giudice.

Questa vicenda ha inizio nel gennaio 2010 con gli arresti del padre, del fratello e del vicino di casa della minore. Due indagini sono state avviate dalla Procura: una sul presunto stupro e l'altra sulla pedopornografia. Ci sono state 18 perquisizioni nel piccolo centro di Cetara, coinvolgendo numerose famiglie. Nel febbraio 2010, il tribunale del Riesame ha confermato l'arresto dei tre indagati, ma successivamente, a maggio 2010, la Corte di Cassazione ha annullato l'ordinanza e ha disposto il rilascio degli indagati, sottolineando la mancanza di attendibilità nelle dichiarazioni della minore. Sono passati altri 5 anni prima che i magistrati di Salerno chiedessero l'archiviazione del caso, l'8 luglio 2016. Nel frattempo la ragazza, affidata prima alla sua maestra e poi finita in comunità, aveva raggiunto la maggiore età e aveva fatto perdere le tracce non ricongiungendosi mai più ai suoi genitori.

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